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Le linee guida per arredare la cabina AUTOANALISI in farmacia

Oggi la farmacia dei servizi ha sviluppato un nuovo concetto di arredo che va oltre la distribuzione tradizionale dei farmaci. È un punto di riferimento per la salute e il benessere della persona, che fornisce servizi aggiuntivi per supportare il cliente nella gestione della propria salute.

In primis sarà importante rispettare la normativa dell’ASL vigente che varia da Comune a Comune al fine di rispettare le norme igieniche e di sicurezza per garantire un ambiente sicuro e confortevole per i clienti-pazienti e il personale. Affidarsi ad un professionista del settore risulta quindi una carta vincente.

Nella disposizione dell’arredo è per questo molto importante posizionare le cabine dei servizi e stabilire il percorso e la posizione più adeguata all’interno dell’arredo. Nello specifico per arredare la cabina di autoanalisi in farmacia, è importante seguire alcuni passi fondamentali, che sintetizziamo di seguito.

  • Scelta del layout: prima di iniziare, è necessario valutare le dimensioni e la disposizione della cabina. Assicurarsi di avere spazio sufficiente per ospitare tutti gli strumenti e garantire un ambiente confortevole per i clienti.
  • Arredi e tavolo di lavoro: Per consentire ai clienti-pazienti di utilizzare gli strumenti per l’autoanalisi, assicurarsi di avere un tavolo di lavoro sufficientemente ampio e resistente. La struttura degli arredi viene realizzata in materiali antibatterici e che consentono la sanificazione in modo veloce. Nel piano top e preferibile integrare il lavello in acciaio inox con miscelatore a leva clinica e piletta di scarico basket. L’eventuale adozione del cristallo extra-chiaro temperato o l’utilizzo di Corian du Pont garantiscono i più alti standard di igiene uniti ad un design moderno e lineare.
  • Luce: la luce è uno degli aspetti più importanti da considerare nella cabina di autoanalisi. L’illuminazione d’ambiente è ottimale quando viene generata da barre di LED con dispositivo di accensione automatica collegato a sensore di presenza, per soddisfare i requisiti di risparmio energetico. Quando necessario una più potente e chiara illuminazione viene prodotta da plafoniere lamellari con lampade a fluorescenza o proiettori a ioduri metallici od a led. L’uso di luci calde può creare un’atmosfera accogliente.
  • Sedute: assicurarsi di avere sedute comode e funzionali per i clienti, come sedie ergonomiche o poltrone polifunzionali per i clienti-pazienti; sgabelli regolabili in altezza per adattarsi alle diverse altezze dei clienti per i farmacisti.
  • Privacy: prevedere vetri satinati con pellicole per garantire la luce naturale all’interno della stanza è sempre un’ottima scelta.
  • Decorazione: utilizza colori rilassanti e neutri per le pareti della cabina, rendendolo accogliente con elementi decorativi
  • Visualizzare e promuovere i servizi di autoanalisi offerti dalla farmacia e fornire informazioni utili ai clienti, con grafica personalizzata.

Come organizzare in farmacia le aree a libero servizio

Ci sono in farmacia dei punti di riferimento per il cliente-paziente che sono una guida nei percorsi di acquisto dove comunque e sempre il punto di arrivo rimane il banco prescrizioni. Ci sono in questo iter, delle “stazioni” in cui l’utente può sostare in modo autonomo e consultare il facing di prodotto senza l’ausilio del dottore farmacista.

È proprio qui che, da solo, sceglie e prende il prodotto senza assistenza del personale addetto alle vendite portando i prodotti all’uscita, dopo averli pagati, senza tempi aggiuntivi. Si contrappone alla modalità di vendita tradizionale a servizio assistito in cui il cliente si rivolge al personale di vendita per ottenere il prodotto desiderato. La modalità a libero servizio assistito rappresenta, infine, la soluzione intermedia in cui il cliente è libero di scegliere con la certezza a cui può accedere a discrezione, di poter sempre contare sulla consulenza e l’intervento del personale di vendita.

Questa tipologia di self service, è utile a chi entra in farmacia con la consapevolezza di trovare un prodotto che ha già acquistato e per cui non deve avere ulteriore consiglio, oppure è collegata alla scelta d’impulso ed è un aspetto molto importante di un’esposizione ragionata e “amichevole” con il cliente.

Se una parte della farmacia è a self service, però, si tende a fare un servizio al cliente, che in farmacia acquista anche alcuni prodotti ben conosciuti, presenti anche in altri canali, alleviando il problema delle ore di punta. E anche il farmacista perde meno tempo con i prodotti banali e può dedicarsi maggiormente a quelli che richiedono il suo intervento.

Gli arredi possono essere scaffali bifacciali, perimetrali, colonne attrezzate e gondole basse, che invitano ad avvicinarsi e liberamente informarsi per poi acquistare. L’importante è che lascino spazio d’azione nel momento in cui più di un utente debba consultare quella zona specifica. Si deve inserire una comunicazione e un allestimento grafico adeguato, che trasmetta la possibilità di servirsi autonomamente. Studiare zone dove sia collegato uno o più piani d’appoggio, sono un plus aggiuntivo che connettono il cliente-paziente con il farmacista nel momento in cui sia necessario una consulenza o una prova prodotto.

Alla base di tutto questo c’è un layout studiato nella sua interezza e progettato da un professionista dell’interior design in farmacia.

Open Day: RIEDL – PHARMACAVIGAR

Si è concluso l’Open Day dedicato all’automazione in farmacia presso la nostra azienda in collaborazione con Riedl, azienda tedesca specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi di automazione per le farmacie.

Nel nostro showroom è stato possibile osservare un robot installato e funzionante, assistito da un esperto pronto a rispondere a quesiti connessi al funzionamento della macchina, pratico e logistico. Non solo: nelle due giornate si sono susseguiti relatori che hanno apportato un plus su due canali: amministrativo e fiscale (Livio Bonelli); relazionale nell’ambito del lavoro e del benessere aziendale (Giovanni Passaia). Abbiamo dato la possibilità a chi ne avesse necessità, di una pronta consulenza progettuale con i nostri Architetti e Interior Designer, anche dell’arredo stesso poiché, la connessione del magazzino automatizzato all’interno dell’allestimento farmacia è sempre più forte e presente.

Tutto il team Pharmacavigar è stato partecipe e pronto ad accogliere farmacisti ed esperti del settore, in questo evento ricco di sinergie e fermento professionale, dove l’apporto di ogni segmento commerciale è stato di grande importanza. Il tutto allietato dal buffet di Clara Zani Chef che ci ha omaggiato con la sua cucina e la sua selezione di vini.

Pharmacavigar è sempre pronta a recepire gli aggiornamenti del mondo farmacia e divulgarli ai suoi potenziali clienti e/o specialisti del settore che sono interessati ad arricchire il proprio Know-how. Sicuramente queste giornate hanno sancito la nostra passione che ci distingue da oltre 65 anni e hanno dato la spinta alla nostra continua voglia di crescere ed essere competenti.

Di seguito una selezione di foto che raccontano le due giornate di questo riuscito evento.

Accedi al Bonus 75% per eliminare le barriere architettoniche

Fino al 31 dicembre 2025 puoi accedere a un’agevolazione fiscale del 75%, per effettuare interventi che impediscono la mobilità di persone soggette ad una disabilità e determinare, di conseguenza, una miglioria degli spazi.

Per beneficiare di questo bonus, è necessario rispettare i requisiti stabiliti dal Decreto Ministeriale n.236 del 14 giugno 1989, che si concentrano su tre principi tecnici fondamentali: accessibilità, adattabilità e visibilità. Quindi gli interventi devono garantire l’accessibilità, la manovrabilità e l’utilizzo in sicurezza degli ambienti.

Il bonus del 75% per la rimozione delle barriere architettoniche, con la possibilità di uno sconto sulla fattura, è disponibile per cittadini privati e imprese. Non è obbligatorio che l’intervento venga effettuato in immobili o condomini dove risiedono persone con disabilità. Inoltre l’aliquota IVA viene ridotta dal 22% al 4% con un ulteriore sostanziale vantaggio. Per questo bonus, è ancora possibile usufruire della cessione del credito.

I soggetti che possono accedere alla detrazione sono:

  • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale
  • le società semplici
  • le associazioni tra professionisti
  • i soggetti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, enti, società di persone, società di capitali) che possiedono o detengono l’immobile in base ad un titolo idoneo al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese se antecedente il predetto avvio

Per usufruire di tale bonus, non è obbligatorio che l’intervento venga effettuato in edifici dove risiedono persone con disabilità. La detrazione totale deve essere calcolata su un importo complessivo che non superi i limiti di legge prestabiliti:

  1. 50.000 euro: edifici unifamiliari o unità interne ad edifici plurifamiliari indipendenti, con uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  2. 40.000 euro: per ogni unità immobiliare presente su edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  3. 30.000 euro: per ogni unità immobiliare presente su edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Quali sono gli interventi agevolabili?

  • la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti);
  • il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
  • il rifacimento di scale;
  • l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici;
  • installazione ascensori e montacarichi;
  • gli interventi di automazione degli impianti degli edifici e delle singole unità immobiliari, della robotica e di ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, funzionali ad abbattere le barriere architettoniche;
  • gli interventi di sostituzione dell’impianto;
  • le spese relative allo smaltimento e alla bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Per tutti i dettagli possiamo metterti in contatto con un nostro esperto. Contattaci!                                                                                                                                                                                                           

Tendenza arredo in farmacia: perché preferiamo gli arredi curvilinei

Molti allestimenti che abbiamo prodotto e consegnato, hanno avuto una caratteristica che li accomunava: linee morbide e curve. Dai banchi prescrizione, gondole e pareti divisorie, questa forma ultimamente trova grande riscontro e approvazione. Certamente una scelta inconscia ma anche ergonomica e funzionale. Vediamo perché.

Numerosi studi hanno dimostrato che preferiamo le curve agli angoli retti, lo stesso vale per un arredamento di design o altri oggetti con cui ci relazioniamo. E il motivo è primordiale e atavico. In sostanza, quello che succede è che quando osserviamo delle curve ci siamo sentiamo bene, poiché il nostro cervello recepisce che non vi è alcun pericolo e ci permette di rilassarci. Al contrario le linee dure e gli angoli che trasmettono la sensazione di forza e solidità, ci mantengono in allerta, mantenendo alta la nostra soglia di attenzione. Non solo: le forme curvilinee dei mobili che ci circondano attivano le aree del piacere nel nostro cervello. Alcuni psicologi sostengono che preferiamo i mobili con linee arrotondate a quelli con linee rette perché i primi generano lo stesso livello di piacere delle opere d’arte. Non è sorprendente che sia nata una nuova disciplina chiamata neuroestetica, in cui si studia la relazione tra l’arte e il nostro cervello considerando come incidano le diverse forme, i colori e le luci.

E sembra che questi tratti distintivi siano scelti anche dai nostri clienti: nelle varie proposte progettuali che proponiamo ai primi incontri, hanno più successo i progetti che contengono linee curve dove queste siano possibili. Le forme curvilinee sono rassicuranti e invitano a creare un’atmosfera più accogliente e rilassante per chi lavora e per chi fa visita. Tutto questo se abbiniamo materiali, luci e colori che donano le stesse emozioni, avremmo un’abbinata vincente: materiali come legno, pietra e marmo per esempio, dosati nel contesto, creano un’atmosfera calda e migliorano il tono dell’umore.

Farmacia Comunale Casalbellotto (Cremona)

Nuova apertura!

In una frazione di Casalmaggiore, dopo aver arredato anche le Farmacie Comunali di Casalmaggiore e Vicobellignano, Pharmacavigar si occupa dell’intera progettazione di questa nuova location che ha scelto la nostra azienda dalla cantieristica, alla predisposizione dell’allestimento progettuale fino alla cura dell’estetica delle finiture.

L’inaugurazione che si è svolta qualche giorno fa, ha finalmente aperto le porte a tutti i curiosi che attendevano di conoscere il nuovo abito di questa sede. L’arredo non delude le aspettative: un ambiente arioso, luminoso e scaldato dalla presenza dal legno di rovere che ritroviamo nelle pareti e nel banco dalle linee curve accostato a colori chiari ma mai freddi. Tutto è molto fresco e leggero, i materiali si compongono di texture materiche e trasparenti, dove spicca un’intera zona con carta da parati dalle geometrie e cromie accattivanti.

Vi lasciamo con qualche scatto di anteprima, a breve la consueta gallery.

Cosa resterà di questo COSMOFARMA 2023

Si è concluso qualche settimana fa l’evento nazionale dedicato al settore health & beautycare e servizi per la farmacia, a cui Pharmacavigar ha presenziato come attento osservatore del mood del momento nel mondo della farmacia e affini. Il claim della fiera era chiaro e immediato: “Interconnessioni sostenibili. Smart&Green”. I temi legati alla sostenibilità, al green e al digitale come leve per affrontare le sfide future, sono i capisaldi di questa edizione che ha presentato un denominatore comune tra gli stand, un sottile fil-rouge che presentava materiali, forme e anche cromie interconnesse.

Ovviamente la manifestazione si snodava in tre diverse giornate ricche di appuntamenti convegnistici formativi e informativi, ma la nostra mission verteva sulle novità riguardanti l’arredo farmacia attraverso tre punti di vista chiave: quello dell’architetto, quello del marketing e quello commerciale.

Le tendenze del momento sono riguardanti l’approccio dei materiali e il desiderio di effetti naturali, oppure finiture ri-costituite da elementi di scarto che diventano materiali nuovi, dalle texture accattivanti. Quindi sì a legno riciclato, pietre che diventano agglomerati, lastre viniliche che riproducono le venature della pietra, vernici che rispettano l’ambiente, vetro riciclato e tessuti organici come cotone, lino e canapa. Inoltre, l’illuminazione ad alta efficienza energetica, come i LED, è di grande tendenza.

Le forme? Parliamo di un approccio che cambia il modo di avvicinarsi all’arredo stesso: spesso negli stand scaffalature, cassettiere ed espositori riflettono un modo di vivere l’ambiente farmacia come uno spazio “da abitare”, dove ormai diventa sempre più sottile il confine tra mobile di design e mobile che troveremmo nell’ambiente domestico. Questo perché ormai un arredo è sempre più minimal ma di grande effetto nell’immagine, curato nei dettagli, nelle finiture materiche e grafiche: reticolati leggeri, vetro su supporti tecnici ma estetici, verde stabilizzato, giardini verticali, cannettato di varie forme, imbottiti come forme antropomorfe che conquistano gli spazi. Risultano poi molto importanti dedicare gli spazi a cabine dedicate ai nuovi servizi che la farmacia deve offrire (autoanalisi, telemedicina, trattamenti specializzati, digitalizzazione della sanità, ecc.) e al consiglio in generale. Non da ultimo l’automazione in farmacia che sta prendendo sempre maggior spazio: il farmacista moderno comprende il suo valore aggiunto nella redditività e noi di Pharmacavigar avremo in futuro interessanti novità a riguardo: restate sintonizzati!

Il design in farmacia: un tratto distintivo e funzionale

Oggi quando si parla di farmacia si volge il pensiero a un luogo lontano dallo stereotipo di ambiente asettico, ma spazio di confronto e aiuto per il cliente-paziente, collocato in un’atmosfera in cui trovarsi a proprio agio. Siamo sempre più in confidenza con arredi portati all’estremo delle loro forme, dove la teconologia ormai è un’abitudine. Perché da finiture, arredi e complementi d’arredo disegnati ad hoc, dipende la nostra comodità, il nostro benessere e la piacevolezza estetica dei nostri interni. Il Design però è anche simpatia e divertimento, per chi lo fa e per chi ne è il destinatario.

Una farmacia Pharmacavigar che propone il proprio layout di arredo della farmacia tiene bene a mente di creare proposte che funzionano con la finalità di creare ambienti e allestimenti stimolanti e che siano un vero e proprio vestito cucito in maniera sartoriale sui desideri del farmacista.

Ma qual è il significato di design? Il termine inglese design, che letteralmente significa “progetto” o “disegno”, si riferisce al processo di progettazione di un oggetto qualsiasi o di un intero allestimento. Per Pharmacavigar il design è l’intenzione di soddisfare uno specifico bisogno. Il concetto di intenzione è fondamentale: il design ragiona per procedure, cioè stabilisce un insieme di operazioni le cui caratteristiche sono determinate da una finalità precisa che deve essere ben chiara a inizio processo. La filosofia del design abbraccia spesso le contrapposizioni: contrasto, enfasi, modello, ripetizione, movimento, spazio ed equilibrio, sono argomenti che spesso travolgono un progetto e spingono a sperimentare nuovi layout, nuovi materiali, nuovi approcci. Dove ogni forma segue una funzione.

A volte è un angolo in farmacia decorato o cromaticamente acceso che esce dal contesto, una parete di luce, un angolo materico o, semplicemente una sedia che rompe gli schemi dell’allestimento: Pharmacavigar si impegna a creare emozioni e ambienti unici. Tutti gli arredi sono frutto della creatività interna dell’ufficio progettazione, modellati poi delle sapienti mani dei nostri falegnami. Ecco perché ogni farmacia seppur sfruttando un’esposizione similare, è poi unica nel suo genere, perché è una stretta collaborazione tra progettista e farmacista

Come arredare una cabina in farmacia

Sono ormai parte del layout progettuale e che si tratti di una ristrutturazione o di una nuova apertura, vengono inserite nello spazio commerciale. Non sono solo spazi dedicati a test generici, ma vere aree di servizi alternativi e complementari al servizio per la persona. Avere una cabina significa differenziarsi e distinguersi allo stesso tempo.

Estetista, nutrizionista, naturopata, ecc.: sono molte le occasioni per ospitare un professionista all’interno della farmacia e dare una consulenza specifica che amplifichi il prestigio e la professionalità dei servizi offerti che diventa un trattamento su misura delle aspettative del cliente-paziente.

Ovviamente prima dell’apertura di una cabina estetica in farmacia è sempre importante, oltre alle valutazioni tecniche ed economiche, definire il ruolo che avrà in farmacia, da integrare con i consigli personalizzati del farmacista e la vendita di prodotti dedicati alla cura del corpo, alla bellezza, alla prevenzione, al benessere della persona, creando dei veri e propri percorsi personalizzati e quindi un servizio per differenziarsi dalle altre farmacie.

L’utente che sceglierà la cabina deve ampliamente superare le proprie aspettative e quindi a lui saranno riservate attenzioni particolari, perché se il cliente vive un’esperienza unica e associa la farmacia anche alla risoluzione di un suo problema ritornerà e avrà una più facile tendenza all’acquisto di prodotti anche in altri reparti.

È importante, tener separato lo spazio destinato alla cabina della farmacia dalla cabina di servizi (cioè l’area destinata alla misurazione della pressione o all’analisi dei principali valori ematici), per garantire la massima privacy ad ogni paziente. Inoltre, deve esserci tranquillità e i rumori devono essere ridotti al minimo per far sì che si possa raggiungere uno stato di equilibrio psico-fisico. Ecco perché bisogna arredare la cabina con un allestimento ad hoc, considerando la disposizione delle attrezzature necessarie, e tenendo conto delle dimensioni della cabina. Duplice è la presentazione: un ambiente sanificato continuamente, ma con un’atmosfera accogliente e non asettica. Anche a livello di luminosità è importante scegliere delle lampade che illumino la cabina ma con un fascio di luce quasi soffuso, per mettere a proprio agio l’utente.

Questi gli elementi chiave ed essenziali per arredare al meglio una cabina in farmacia:

  1. Rispettare innanzitutto tutti i requisiti di legge definiti dal regolamento sanitario del comune di appartenenza. Questo detterà i termini delle dimensioni della cabina, ma non solo: l’illuminazione, i flussi, la presenza di uno spogliatoio con antibagno per il personale, un bagno per il cliente dotato anche di doccia qualora si eseguiranno trattamenti corpo. Per questo non bisognerà trascurare una attenta progettazione degli spazi della funzionalità complessiva degli ambienti.
  2. Stile minimal, dove scegliere uno spazio scarno di elementi, poiché il cardine dell’aspetto primario sarà in primis l’ordine di arredi e attrezzature;
  3. La scelta dei colori: niente effetti sgargianti, ma nuances delicate come il grigio, il bianco, il beige;
  4. Legno protagonista nell’arredo. La motivazione è presto detta: è un materiale che rimanda alla natura e perciò infonde un senso di tranquillità, di armonia con l’ambiente.

 

I vantaggi si possono riassumere nei seguenti punti:

  • incremento del fatturato
  • sviluppo aziendale
  • nuovi servizi da proporre al cliente
  • soddisfazione e coinvolgimento maggiore del cliente

Concentrare il futuro della farmacia al servizio del cliente/paziente

Soddisfare il cliente. Il format per una farmacia vincente nei prossimi mesi sarà in sintesi questa. La direzione che aiuterà a implementare lo scontrino medio e soddisferà le nuove priorità nella fase di fine pandemia, dovrà prendere una nuova strada. Perché chi si adegua ai tempi che cambiano, senza subirne i cambiamenti, saprà cogliere le nuove opportunità.

Ma dove investire tempo e formazione?  Cosa fare? I suggerimenti a riguardo sono per 4 macro-categorie che in farmacia devono rivalutarsi e non da considerare assodate. Vediamole nel dettaglio.

L’importanza dell’esposizione

Ciò che non deve mancare è una formazione alla tecnica dell’esposizione. Di conseguenza sarà necessario destinare un responsabile all’interno della farmacia correttamente istruito. Perché ogni realtà ha una sua storia e di conseguenza sarà utile e necessario studiare il layout degli spazi affinchè ogni scaffale produca utili al di sotto dei quali non deve scendere. Questo processo culturale sull’esposizione sta vedendo la partecipazione nel percorso di aziende leader, perché l’esposizione nei prossimi mesi sarà centrale per la farmacia: lo dice il consumatore.

Il Consiglio del farmacista

Il consiglio poggia oggi su un’aggiornata formazione scientifica sistematica: precedere e individuare la richiesta del paziente/cliente è un focus determinante nella fidelizzazione e al risultato del team. Questo atteggiamento porterà concretamente ad alzare il livello di servizio nella dispensazione della ricetta e puntare su una corretta gestione del commerciale. Il risultato arriverà direttamente al banco prescrizioni poiché sarà direttamente centrato il bersaglio

Servizi sì, ma quali?

Ormai la farmacia è diventata anche questa: un’evoluzione dell’attività professionale nell’ambito delle cure primarie, un’ampliamento dei servizi territoriali. È fondamentale, dunque, saper fare scelte strategiche, per puntare al potenziamento dell’assistenza territoriale e ridurre l’ospedalizzazione delle persone affette da patologie croniche o delle persone anziane, sviluppando sistemi di monitoraggio a distanza. Lo studio del territorio sarà una carta determinante.

Quanto è importante la comunicazione

Un pilastro fondamentale, ma che non va dato per scontato perché in questo senso non si parla solo di comunicazione all’interno delle mura della farmacia, ma di tutti gli strumenti afferenti a trasmettere la filosofia di cura e di assistenza che il farmacista può offrire. Usare App e social Media sono oggi strumenti ormai friendly e di uso comune,la svolta per agganciare il cliente/paziente e farsi sentire presenti senza mai sfociare nell’invadenza, poiché la professionalità può passare anche attraverso questi canali.