La farmacia di capitali stravolge il concetto di farmacia?
Cosa cambia nel lavoro del farmacista in una società di capitali? Il vero cambiamento?
Per molti farmacisti la differenza sostanziale sta nella caratterizzazione della farmacia: quella tradizionale ha un rapporto personale con il tipo di clientela che le appartiene ed in base a questo regola i propri spazi ed i propri prodotti. La società di capitali invece li omologa tutti: non esistono differenze. È un po’ come acquistare nei negozi Zara: puoi essere in qualsiasi posto del mondo ma quando leggi il nome Zara sai già esattamente che cosa troverai là dentro».
In questo senso, «nella farmacia gestita da società di capitali ci sono tanti prodotti nuovi ed una velocità incredibile nel cambiarli. Appena ti abitui a consigliarli, è già arrivato il momento di sostituirli con altri. Questa tipologia di approccio nel lavoro mina la credibilità del farmacista che fino ad un mese prima decantava i pregi di un determinato integratore ed ora fa lo stesso con un altro non avendo più il vecchio, come spiegare queso cambiamento al paziente?
Inoltre la scelta dei prodotti non è dettata dalla bontà degli stessi, dalla loro composizione, dalla concentrazione dei loro attivi, ma solo ed esclusivamente dal prezzo di acquisto; In termini di organizzazione interna, invece, «il problema principale è che non esiste più un capo: se sorge un dubbio di qualsiasi tipo lo si chiede al direttore, che lo chiederà al suo superiore, che a sua volta lo chiederà al suo di superiore», Per quanto riguarda la comunicazione interna, inoltre, «l’unico metodo tollerato è la mail». Per cui, «se hai un dubbio tendenzialmente te lo tieni e continui a lavorare, sperando che nessuno ti chieda mai niente a tal riguardo».
Per tutto ciò, la conclusione alla quale spesso si giunge è negativa: «La farmacia gestita dalle società di capitali è una farmacia snaturata, nella quale lavora un farmacista depotenziato». Che «perde di vista il cliente, il farmaco, la formazione continua che dovrebbe avere in materia di salute, dovendo adeguarsi a procedure che appartengono alla grande distribuzione».