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L’illuminazione condiziona l’acquisto, anche in farmacia

La luce: una condizione naturale che ci predispone ad entrare in un determinato spazio suscitando emozioni e reazioni al nostro comportamento in modo diretto. La luce è un aspetto fondamentale nella progettazione di una farmacia poiché suscita, in primis, emozioni. Essa spinge all’azione, veicola i comportamenti di acquisto e determina le scelte. E non da ultimo una serie di studi hanno evidenziato che un progetto illuminotecnico ben studiato genera un aumento della sosta proattiva dei clienti in farmacia: questo si traduce in un aumento del fatturato del 10% e una maggiore efficienza energetica grazie alla riduzione dei consumi.

Una buona illuminazione in farmacia permette al pubblico e agli operatori una visione più rilassata dei prodotti e l’acquisizione di un buon grado di sicurezza in un ambiente che risulta più preciso ed al tempo stesso amichevole.

Per prima cosa si devono stabilire i piani da illuminare, scegliendo accuratamente toni della luce ed intensità, oltre naturalmente al grado di diffusione. Il progetto illuminotecnico diventa vincente se si raggiungono i seguenti obiettivi:

  1. allestire un ambiente professionale ma anche accogliente, coerente con i sistemi espositivi;
  2. supportare adeguatamente il dialogo con il farmacista;
  3. illuminare accuratamente e in maniera funzionale tutte le aree del punto vendita: le vetrine e le aree espositive avranno bisogno di maggior risalto (1000-1500lux per le vetrine); le zone di attesa e il bancone saranno illuminati con intensità differenti (500lux per la zona vendita, 250lux per le zone di attesa e transito).

Si devono poi considerare dei fattori tecnici nella scelta dell’illuminazione:

  • Indice di resa cromatica (CRI), ovvero quanto i colori degli oggetti illuminati appaiono naturali;
  • La quantità e la distribuzione della luce;
  • La temperatura del colore (che viene misurata in gradi Kelvin e quantifica la tonalità) della fonte luminosa.

Non solo tecnica, poiché in parallelo a tutto questo, un ruolo fondamentale è svolto da tutti quei fattori che compongono la sfera sensoriale ed emotiva legata alla percezione di ogni singolo utente finale, sia esso cliente od operatore. Le risposte agli stimoli luminosi variano da persona a persona sulla base degli aspetti sociali, culturali e personali.

ZONA PER ZONA I CONSIGLI DI PHARMACAVIGAR

AREA VENDITA: generalmente la scelta più gettonata è la predisposizione dei faretti ad incasso o orientabili sul soffitto, con un’intensità luminosa moderata ma in gran numero, unendo il vantaggio della diffusione a quello della luce dai toni freddi. Quando il soffitto non permette questa soluzione, una valida alternativa sono le soluzioni su cui gli spot luminosi vengono montati su binari, permettendo la modulazione della luce nei punti di interesse, come vetrine e scaffalature. Molto spesso le scaffalature vengono predisposte con strip led con toni che virano sul caldo che illuminano da dietro i prodotti, creando insieme ai faretti un effetto di sottolineatura poco invasiva. Una soluzione alternativa per la distribuzione della luce verso il soffitto, invece è quella dell’impiego delle fibre ottiche che, usando una o più sorgenti, consentono la proiezione di punti di luce molto piccoli sulle superfici, che si accosta perfettamente ad una intensità luminosa generale meno evidente, con la finalità di usare punti luce sugli scaffali in modo da evidenziare alcuni prodotti.

BANCO PRESCIRZIONI: Una nota particolare andrà spesa al banco prescrizioni, cuore della farmacia, dove è fondamentale ottenere una visibilità ottimale, sia per il personale intento a leggere le ricette che per i clienti (soprattutto i più anziani). Qui, l’illuminazione deve essere più intensa, ma mai troppo diretta. Si preferirà una diffusione della luce che non lasci spazio ad ombre, magari accompagnata da corpi luminosi scenografici che abbiano lo scopo di porre l’accento sulla postazione dell’operatore.

ZONA COSMESI: la zona per eccellenza dove la luce gioca un ruolo fondamentale. Qui abbiamo bisogno di una luce che si avvicini il più possibile a quella naturale, intorno ai 4000°K, che non crei ombre, evitando di alterare i colori (indice di resa cromatica CRI > 92). Qui la luce deve illuminare perfettamente il volto senza abbagliare o evidenziare le imperfezioni della pelle davanti lo specchio. Soluzione senza pari, sono le cornici led con sorgenti a luce fredda ben distanziate che proiettano sul volto senza irradiare troppo nel resto dell’ambiente. In questo modo si garantisce una visione uniforme per la scelta del make up più adatto senza arrecare disturbo al resto della clientela.

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