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Coronavirus, Assogenerici: «Non esiste rischio immediato di approvvigionamento principi attivi»

Assogenerici fa il punto su eventuali interruzioni dell’approvvigionamento dalla Cina in seguito all’emergenza nCoV-2019.

«Non esiste un rischio immediato di interruzione improvvisa della fornitura di medicinali sul mercato nazionale, tuttavia servirà ancora qualche giorno per avere un quadro chiaro della situazione produttiva in Cina e valutare appieno i potenziali rischi futuri, al di là delle già emerse difficoltà nel trasporto delle merci». Questo è quanto afferma Enrique Häusermann, presidente di Assogenerici, che attraverso un comunicato cerca di fare limpidezza sulle dinamiche a cui l’industria farmaceutica potrebbe essere esposta in seguito all’epidemia da nCoV-2019 che sta rallentando il Paese asiatico. Molti principi attivi di sintesi che vengono utilizzati per la gran parte dei medicinali in Europa, infatti, vengono prodotti in India e Cina. Secondo Assogenerici le sole «provincie di Hubei e Zhejian ospitano oltre 100 impianti produttivi».

Secondo quanto afferma Häusermann, «dai dati diffusi anche dall’Associazione europea dei produttori di generici e biosimilari lo stock di principi attivi attuale copre in media 3 mesi di richiesta produttiva per il prodotto finito ed è probabile che esistano scorte supplementari accumulate in previsione del tradizionale stop produttivo coincidente con la celebrazione del capodanno lunare vista della celebrazione del capodanno cinese. Se l’attuale situazione, soprattutto nei rallentamenti dei trasporti, dovesse prolungarsi non si possono escludere impatti futuri sull’approvvigionamento».

È importante evidenziare, sebbene ci si riferisca a dispositivi medici, che lo scorso gennaio molte farmacie avevano segnalato la rottura di stock per le mascherine presenti in distribuzione intermedia. Questo in seguito alla diffusione della psicosi che si è manifestata ad una velocità di gran lunga superiore rispetto a quella della reale diffusione del virus all’esterno della Cina. Atteggiamento che ha indotto numerosi clienti a provvedere dei supporti, nonostante diversi esperti abbiano riferito che non tutte le mascherine siano effettivamente utili nella protezione dai virus.