L’importanza del consiglio in farmacia

Il farmacista è l’anello di congiunzione sul territorio tra la figura del medico, quella del paziente e il prodotto (farmaceutico o parafarmaceutico) o servizio. Il consiglio del farmacista può non solo guidare verso un corretto utilizzo e somministrazione del farmaco, ma anche supportare la scelta della giusta terapia insieme al medico. Tale caratteristica deve però essere affiancata alla presa di coscienza da parte del farmacista dell’importanza di poter continuare a gestire efficacemente il proprio ruolo di professionista della salute massimizzando il rapporto con il cliente su vari fronti.

Tra questi fondamentale è l’applicazione dei principi della comunicazione interpersonale all’attività al banco e, in particolare, al consiglio dei farmaci di autocura, per i quali il farmacista ricopre il ruolo principe di controllo nei confronti del cittadino.

Il consiglio, oltre ad essere uno strumento professionale che guida il paziente e garantisce l’ottimizzazione dell’uso del prodotto farmaceutico/parafarmaceutico è anche strumento di supporto emotivo. È specifico compito del farmacista gestire nel modo più umano e accogliente possibile il delicato approccio con la salute. Condividere empaticamente, fino a supportare moralmente il paziente, è il precipuo compito che ogni bravo farmacista al banco deve fare per rendere piacevole, caldo, familiare ed umano anche un luogo di salute come la farmacia.

In particolare nel caso dei farmaci da consiglio il farmacista deve possedere competenze di relazione con il paziente. Nella creazione del rapporto con il cliente si deve stringere una sorta di “patto” a due che prevede il ritorno in farmacia per la verifica dell’esito del trattamento o, nel caso di terapia di lunga durata, la valutazione del suo andamento.

Instaurare un nuovo approccio nei confronti del cliente spinge la possibilità di creare con lo stesso un rapporto unico e indispensabile nel tempo, e conferirà alla farmacia il ruolo di leadership nel campo della salute.