Come misurare il gradimento dell’esposizione in farmacia
In farmacia conta molto presentare al consumatore i prodotti e i servizi nelle migliori condizioni, non solo materiali ma con un giusto approccio psicologico. Questo significa organizzare gli spazi al fine di mettere il cliente-paziente nelle condizioni di effettuare la migliore esperienza d’acquisto. Una tesi da supportare a seconda dei metri quadri a disposizione e non solo.
Il controllo dello spazio espositivo può essere fatto seguendo alcuni principi. L’osservazione andrebbe fatta su un lasso di periodo per capire anche la tipologia di clientela. Misurando i metri lineari di esposizione negli scaffali e quelli raggiungibili dal cliente, si ottiene un’idea della propensione al self service; il rapporto tra area di vendita e superficie totale della farmacia indica, invece, quanto la farmacia sia orientata al cliente, mentre quello tra l’area calpestabile e quella totale misura la capacità di circolazione. Riuscendo a misurare dove e quanto tempo si ferma il cliente nelle diverse aree della farmacia, ma anche su quali prodotti si sofferma, possiamo capire quale strategia adottare per distribuire al meglio i prodotti e le varie categorie merceologiche.
Ricordiamo poi altri parametri molto importanti:
- Passaggio: numero di clienti entrati e di passaggi davanti a una categoria
- Interesse: quanti si fermano a guardare un prodotto
- Manipolazione: quanti prendono in mano un prodotto
- Acquisto: il rapporto tra chi ha preso in mano un prodotto e chi l’ha messo nel carrello
- Attrazione: il rapporto tra passaggi e acquisti.
Un altro input che ci darà un dato su cui basare il nostro magazzino è il calcolo di redditività: questi considerano infatti i pezzi venduti e moltiplicano il numero per il margine unitario, si ottiene così il guadagno totale. Esso va poi diviso pe lo spazio assegnato al prodotto, in modo da capire qual è il margine per metro lineare.
(Fonte: Farmamese)