E dopo la pandemia?
Gli ultimi due anni sono stati per la farmacia un ambiente ricco di cambiamenti, di situazioni anomale che sono diventate la normalità, di un profondo cambiamento che lascerà inevitabilmente la sua scia. Questo periodo ha obbligato i farmacisti a cambiare velocemente il modo di vivere spazi e arredi in funzione delle nuove esigenze dei clienti/pazienti impedendo, di fatto, ai titolari di pensare cosa dovrà fare la loro farmacia nel futuro prossimo.
Se i tamponi hanno portato un fatturato aggiuntivo laddove si è subita una flessione per alcuni settori merceologici, ora manca forse una strategia ben precisa. Di certo la farmacia ha dimostrato di sapersi adattare a situazioni complesse oltre che divenire insostituibile alleata del sistema sanitario.
Se gli spazi dedicati alle esigenze pandemiche (cabine dedicate con percorsi isolati da quelli della vendita, postazioni relegate alla prenotazione di tamponi e vaccini, aree che ospitavano i dispositivi di protezione, ecc.) ora dovranno riconvertirsi in spazi utili a rinnovate esigenze. Non solo: i nuovi servizi avviati durante la pandemia andranno inseriti in modo strutturale nell’attività quotidiana, superando le soluzioni provvisorie dettate dall’emergenza; il layout e gli allestimenti dovranno subire un up-grade, l’organizzazione sarà rivista, l’offerta e la comunicazione adeguate.
Senza dimenticare il nuovo canale che ha preso piede in questi ultimi due anni e oggi viene riconfermato: il delivery, ovvero la consegna a domicilio. La soluzione da adottare sarà imparare a comunicare con la dovuta visibilità i servizi che si vogliono mantenere, perché non ci sarà più la pandemia a fare pubblicità al posto nostro. In questa modalità siti e social correlati sono uno strumento potente, per chi, ovviamente, li ha coltivati sinora.
I clienti/pazienti sono cambiati moltissimo e hanno acquisito nuove abitudini, in primis, una farmacia saldamente posizionata anche nella prevenzione e nella salute oltre il farmaco. Di conseguenza il farmacista oggi più che mai deve saper ascoltare attivamente i clienti per capire quali servizi continueranno ad usare, e ciò che vorrebbero ritrovare nella in farmacia e che non è ancora disponibile.
Occorrerà come già detto, organizzare gli spazi in cui collocare i servizi affinché le aspettative dei clienti siano soddisfatte se non superate. Puntare su collaboratori ad alta professionalità, sempre aggiornati, non dimenticando la digitalizzazione del sistema farmacia: la telemedicina e il modello Omnichannel, in tal senso, possono essere considerate componenti chiave per il miglioramento della salute dei cittadini e per l’ottimizzazione dei servizi offerti dalle farmacie stesse.